Ricoveri per la popolazione: gallerie cittadine

Dall'ottobre del 1943 alla primavera del 1945, sotto la spinta del Podestà Mario Agnoli, i lavori di costruzione di ricoveri pubblici furono notevolmente accelerati, concentrando gli interventi soprattutto nell'al lesti mento di rifugi in galleria che offrivano maggiore sicurezza e per i quali non era necessaria una gran quantità di ferro e cemento. La capacità protettiva complessiva fu portata dai 26.000 del 1 ottobre 1943 ai 100.000 del 1945. Dei 25 ricoveri in galleria, 7 erano collocati dentro la cinta muraria. Sotto la Montagnola, a poca distanza dalla stazione ferroviaria obiettivo costante dell'aviazione alleata, fu avviata la costruzione del ricovero «Ettore Muti», che nelle previsioni avrebbe dovuto ospitare fino a 5.000 civili ed avere tre ingressi principali: Via Indipendenza, Via del Pallone, Piaza 8 agosto. Fu completato solo l'ingresso su Via Indipendenza con capacità di ricovero di oltre 2.000 persone. Il ricovero «Dario Bernini», costruito in Viale Carducci a ridosso del rilevato delle mura di cinta, era tra i più piccoli costruiti con una estensione lineare di 48 metri e dava riparo a 70 persone. Aveva due accessi, servizi separati per uomini e donne e una via di fuga verticale. In Via del Guasto, sotto l'omonimo giardino, fu costruito un ricovero che poteva ospitare fino a 400 persone su un 'area di 360 mq e uno sviluppo di circa 120 metri. l cunicoli furono costruiti con piedritti e volte in muratura di mattoni legati assieme da malta di calce cruda con le stuccature interne in malta di cemento.

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Crediti

        Link all'accreditamento dell'Associazione discendenti della 10a Divisione da Montagna