United States Army Air Force, l'aviazione degli Stati Uniti

      Anche l'aereonautica aveva sofferto di limitati stanziamenti nel periodo tra le due guerre e lo sviluppo era stato lento e pieno di ostacoli. L'aviazione era suddivisa in due ramificazioni: l'aviazione classica, che faceva capo all'esercito, e l'aviazione che faceva capo alla marina. Questa suddivisione rimase per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale sino al 18 settembre 1947 quando il National Security Act istituì il Dipartimento della Difesa composto dalle tre forze: Esercito, Marina ed Aviazione.

asaaf       All'inizio della guerra in Europa l'aviazione americana, sino al 1941 denominata United States Army Air Corps o USAAC, aveva poco meno di 1.000 aerei ma a differenza della Germania e dell'Italia, la scuola di pensiero militare americana aveva portato le aziende aereonautiche statunitensi ad essere in stadio molto avanzato nello sviluppo dei grandi bombardieri strategici. Come per tutte le forze armate americane l'invasione della Francia da parte dei tedeschi e la dichiarazione di limitata emergenza da parte del Presidente Roosvelt portarono ad un rapido sviluppo anche dell'aviazione che raggiunse 54 gruppi di combattimento e 167.000 uomini in servizio attivo già nel luglio del 1941.



P51Db      All'entrata in guerra dell'america tra i principali aerei da caccia dell'aviazione americana, peraltro consegnati con diversi nomi anche agli alleati in seguito alla legge affitti e prestiti, c'era il North American P-51 Mustang che entrò in servizio nel maggio del 1941. Il P51 rappresentava la fusione tra l'ingegneria aereonautica americana e la motoristica britannica. I primi modelli del 1940 montavano un motore americano assiale Allison V1710 da 1000 cv. Alla fine venne adottato il motore Rolls Royce Merlin che sviluppava 1300 cavalli anche grazie allo sviluppo dei carburanti. Nel 1942 la Packard americana produsse il V1650, su licenza Rolls Royce, in grado di sviluppare 1650 cv che equipaggiò il P51 rendendolo uno dei migliori caccia della Seconda Guerra Mondiale di cui ne furono prodotti oltre 15.000 esemplari in tutte le sue versioni. Con la sua autonomia di 3.300 Km dalla fine del 1943 fece la differenza nel teatro europeo come scorta ai bombardieri pesanti che colpivano la Germania le cui perdite diminuirono sensibilmente in quanto il P51 era in grado di confrontarsi con l'FW190 tedesco.
Altri due aerei con cui l'aviazione americana entrò in guerra furono il Curtiss P40 e il Bell P39. Il Curtiss P40, progettato nel 1937, entrò in servizio nel 1941 ed era equipaggiato con un motore Allison V1710; ne furono prodotti poco meno di 14.000 esemplari. Mentre il P51 ed il P39 potevano essere anche caccia bombardieri il Bell P39 Aircobra era un caccia puro. Prodotto dalla Bell entrò in servizio nel 1941 equipaggiato con un motore Allison V1710 dietro l'abitacolo. Era un aereo pesante e conseguentemente lento a salire. Venne molto apprezzato dai sovietici a cui fu destinata più o meno la metà della produzione di poco meno di 10.000 esemplari.

B17b      Il bombardiere a lungo raggio con cui entrò in guerra l'America fu il Boeing B17 Flying Fortress. Progettato e testato fra il 1935 ed il 1937 entrò in servizio nell'aprile del 1938. Il B17 fu il primo strumento della teoria del bombardamento strategico, condiviso anche dagli inglesi, che vide la luce dal libro Il dominio dell'aria dell'italiano Giulio Douhet pubblicato nel 1921. I primi modelli erano dotati di quattro motori radiali dell'americana Pratt & Whitney R1690 Hornet che sviluppavano 900 cavalli ognuno. In seguito furono montati motori Wright R1820 da oltre 1.100 cv. Armato con 13 mitragliatrici calibro .50 (12,7mm) poteva trasportare massimo 2.000 kg di bombe nelle missioni a lungo raggio. Aereo robusto in grado di volare anche con seri danni ad una velocità di crociara di 300 km/h, ne furono prodotti poco meno di 13.000 esemplari per tutti i teatri di guerra.

      L'aviazione navale, all'entrata in guerra, era supportata dalle due portaerei Yorktown ed Enterprise sulle quali erano imbarcati il Douglas SBD Dauntless, entrato in servizio nel 1940 e prodotto in quasi 6.000 esemplari, il Brewster F2A Buffalo entrato in servizio nel 1939 e prodotto in poco più di 500 esemplari, il caccia Grumman F4F Wildcat entrato in servizio alla fine del 1940 e prodotto in quasi 9.000 esemplari, l'aereosilurante o bombardiere Douglas TBR Devastator entrato in servizio nel 1937 e prodotto in 130 esemplari. Su specifiche dell'aviazione britannica prima dell'inizio della guerra entrò in servizio nel 1939 il Lockheed Hudson A-29 come aereo da pattugliamento marittimo e bombardiere leggero ma in alcune versioni allestiti per trasporto truppe, addestramento o ricognizione fotografica. Montava due motori radiali Wright GR 1820 da 1.100 cv ognuno, sviluppava una velocità di 400 km/k con autonomia di 3.100 km. Era armato di Browning .30 e poteva trasportare fino a 630 kg di bombe. L'aviazione della Marina, all'entrata in guerra degli Stati Uniti, disponeva di oltre 5.200 aerei e quasi 6.000 piloti.

       Durante la guerra l'aviazione dell'esercito annoverò il caccia pesante bimotore Lockheed P-38 Lightning entrato in servizio operativo nella seconda metà del 1941. Montava due motori 2 Allison V1710 da 1.400 cv ciascuno che gli permettevano di raggiungere una velocità massima di 650 km/k con autonomia di 3.600 km. Nella versione più avanzata era armato di un cannone da 20mm e quattro mitragliatrici Browning .50 e di una blindatura nell'abitacolo. Una versione poteva caricare quattro bombe da 500 lb (227kg). Nel 1942 entrò in servizio il Republic P 47 Thinderbolt un cacciabombardiere di notevoli dimensioni e peso che aveva un scarsa accelerazione e poco maneggevole nelle manovre strette. Era però dotato di un motore radiale Pratt&Whitney da oltre 2.000 cv che lo rendeva decisamente veloce. Era armato con 8 mitragliatrici calibro .50 (12,7 mm).

      Nel campo dei bombardieri il primo bombardiere medio bimotore fu il Martin B26 Marauder. I primi esemplari di poco più di 5.000 prodotti in totale furono consegnati nel 1941 ma i primi B26 operativi entrarono in servizio nel 1942. Mosso da due potenti motori Pratt & Whitney R2800 da 2000 cv era ben armato con 6 mitragliatrici calibro .50, poteva trasportare oltre 1.300 kg di bombe con una velocità di oltre 500 km/h ed una autonomia di più di 1.700 km.
B25b      Insieme al B26 Marauder iniziò lo sviluppo di un'altro bombardiere medio bimotore: il North American B-25 Mitchell. Una pre serie divenne operativa alla fine del 1941 e fu tra questi che, nel 1942, vennero preparati i 16 aerei che condussero il raid aereo sulla città di Tokio come risposta all'attacco giapponese di Pearl Harbor. La produzione in serie, che alla fine della guerra fu di quasi 11.000 esemplari, cominciò con la versione C che montava due motori Wright R2600 da 1.700 cv era armato con 12 mitragliatrici calibro .50, poteva trasportare 1.350 kg di bombe con una velocità di 430 km/h ed una autonomia di oltre 2.000 km. Fu utilizzato anche per il pattugliamento navale e per la ricognizione. Oltre 1.000 esemplari del B-25 Mitchell furono allestiti specificatamente per il mitragliamento terrestre o navale con l'aumento delle mitragliatrici e il montaggio frontale di un cannone da 75 mm.
Il bombardiere Boing B17 venne affiancato dal Consolidated B-24 Liberator che venne progettato nel 1939, entrò in servizio nel 1940, ma la cui grande produzione in serie iniziò solo nel gennaio del 1942 con i quasi 2.700 esemplari del modello C. E' stato uno dei bombardieri pesanti che hanno fatto la storia nella Seconda Guerra Mondiale ed è stato il più prodotto in oltre 18.000 esemplari di tutte le sue versioni. Più capiente e più veloce del B17 montava quattro motori Pratt & Whitney R1830 da 1.200 cv ciascuno. Armato con 10 mitragliatrici calibro .50 (12,7mm) poteva trasportare un carico massimo di 2.300 kg di bombe nelle missioni a lungo raggio. Aereo robusto in grado di volare anche con seri danni ad una velocità di crociara di 350 km/h, ne furono prodotti poco meno di 20.000 esemplari. La versione VLR Liberators che era dotata di serbatoi supplementari, radar AVS Mark II e due potenti proiettori di luce montati sotto le ali, diede il suo significativo contributo alla scorta dei convogli e alla caccia dei sottomarini tedeschi nell'Atlantico sia di giorno che di notte.
Ultimo ma ben lungi dall'esserlo fu il bombardiere pesante strategico B29 Superfortress progettato nel 1942 ed entrato in servizio nel giugno del 1944. Equipaggiato con quattro motori radiali Wright R3350 da oltre 2.000 cv ciascuno poteva volare ad oltre 12 km di altezza, ad una velocità di oltre 600 km/h con una autonomia massima di oltre 8.000 km a seconda del carico di bombe trasportato, che poteva arrivare sino a 9.000 kg, e della velocità. E' stato il primo aereo ad essere completamente pressurizzato e dotato di sistema centralizzato per il controllo di fuoco CFCS ed in seguito del radar APG15 per gestire buona parte delle sue 12 mitragliatrici Browning calibro .30. Ne furono prodotti quasi 4.000 esemplari. Era una macchina molto complessa, pesava oltre 60 tonnellate al decollo a pieno carico ed i motori crearono diversi problemi di usura e quasti oltre ad essere il progetto più costoso di tutta la guerra: un aereo arrivava a costare circa 650.000 dollari di allora.

       Durante la guerra l'aviazione della marina sviluppo il caccia pesante Grumman Hellcat F6F come successore del precedente progetto Wildcat. Divenne il caccia di punta della Marina americana per tutta la Seconda Guerra Mondiale tanto che ne furono prodotti oltre 12.000 esemplari. Montava un motore radiale Pratt & Whitney R2800 che poteva erogare 2.000 cv che gli permetteva prestazioni superiori agli Zero giapponesi, nonostante le blindature da oltre 100 kg installate per proteggere il posto di pilotaggio e il circuito dell'olio motore. Era armato con 6 mitragliatrici Browning .50 (12,7mm) e poteva raggiungere una velocità di oltre 600 km/k con una autonomia di 1.500 km
Il 1942 vide l'entrata in servizio del bombardiere in picchiata Curtiss SB2C, che per una serie di messe a punto e migliorie da effettuare non fu presente sulle portaerei prima del 1944, del caccia Chance Vought F4U Corsair che, in considerazione anche del potente motore radiale Pratt & Whitney R2800 nella versione da quasi 2.500 cv, si dimostrò superiore al P51 Mustang e all'Hellcat della Grumman.

       Riassumendo l'aviazione degli Stati Uniti d'America all'inizio della guerra aveva in forza poco meno di 1.000 aerei e verso la metà del 1945 impiegava quasi 2.500.000 di uomini ed aveva circa 80.000 aerei attivi sui vari fronti.

Bibliografia :
Schede motori website Pratt & Whitney
Jane's American Fighting Aircraft of the 20th Century by Michael Taylor

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Crediti

        Link all'accreditamento dell'Associazione discendenti della 10a Divisione da Montagna