• La linea Gotica.

    Agosto 1944. Gli schieramenti tattici, nel loro complesso, tra Massa Carrara e Pesaro

  • Località Pietracolora.

    Alpini italiani caricano muli verso la prima linea

  • Aprile 1945.

    Soldati della 10a Divisione avanzano verso la pianura padana

  • Cerelio.

    Colonna di mezzi della 10a Divisione all'entrata di Cerelio

  • Montese.Modena.

    Il Generale Mark Clark e il Generale brasiliano Mascarenhas de Morais

  • Appennino tosco-emiliano.

    Mezzi e muli nel fango

  • Località Corona.

    Un Soldato trasporta cavo telefonico. Sul bordo della strada tedeschi morti

  • Castel d'Aiano.

    Il paese dopo il passaggio del fronte

  • La Linea Gotica.

    1°Aprile 1945. Gli schieramenti tattici tra Massa Carrara e le Valli di Comacchio

  • Località Canevaccia.

    Soldati sulla strada tra Castel d'Aiano e il paese di Iola di Montese

  • Località Canevaccia.

    Soldati della 10a Divisione osservano il fumo della battaglia all'orizzonte

  • Località Abetaia.

    Sfollati sulla strada verso Gaggio Montano

  • Montese.

    Soldati brasiliani nella via centrale del paese

  • Offensiva di primavera.

    Aprile 1945 soldati della 10a divisione trasportano un compagno ferito

  • Località imprecisata.

    Soldati con una "Donnola"

  • Corona.

    Carri armati Sherman distrutti

  • Torre Jussi.

    Vista dopo il passaggio del fronte

  • Monte delle Vedette.

    Postazione probabilmente rivolta verso Pietra Colora

  • Località imprecisata.

    Prigionieri tedeschi

  • Castel D'Aiano.

    Soldati della 10a Divisione da Montagna sulle colline tra Iola di Montese e Castel d'Aiano

Il quadro tattico

    L'insieme delle difese tedesche dell'appennino furono chiamate dai tedeschi Linea Gotica (Gotenstellung) e in giugno del 1944 ridenominata Linea Verde (Grüne Linie). Approntate dall’organizzazione Todt, si estendevano per 320 km dalla valle del fiume Magra, alcuni chilometri a sud di La Spezia, attraverso i massicci strategici del passo di Vernio, a nord di Prato, del passo della Futa, a nord di Firenze, lungo la valle del fiume Foglia, sino declivi sul mare Adriatico tra Pesaro e Cattolica. Tatticamente le poderose difese si estendevano anche in profondità per circa una ventina di chilometri tanto che le due principali linee di resistenza furono definite Linea Gotica (Verde) I e II. Il piano di attacco alla Linea Gotica vide la sua prima stesura da parte del generale John Harding Capo di Stato Maggiore del Generale Harold Alexander, comandante delle armate alleate in Italia. Il 28 giugno lo Staff dell'8a Armata suggeriva tre direttive d'attacco: la A nel settore adriatico, la B sulla direttrice Firenze-Bologna e la C in un settore intermedio. Elencando tutti i vantaggi e svantaggi di ognuna veniva indicato il piano B come il migliore.

Il generale Oliver Leese, pensando che la perdita di 7 divisioni da parte dell'8a Armata, destinate all'operazione Anvil Dragon - lo sbarco della 7a Armata che avvenne il 15 agosto in Provenza, sulla costa meridionale francese - era stato un brutto colpo, pur considerando che la partenza del Corpo di spedizione francese avrebbe indebolito la Va armata, convinto che sarebbe stato impossibile sfondare con i mezzi corazzati le difese tedesche a nord di Firenze e, infine, che a lui stesso, comandante dell'8a armata, non piaceva combattere a fianco del generale Mark Clark, comandante della 5a Armata, dopo che quest'ultimo aveva escluso gli inglesi dall'entrata a Roma suggerì un nuovo piano. L'"Operazione Olive" prevedeva un attacco principale sulla costa adriatica da parte dell'8a Armata appoggiato da un attacco, ritardato di alcuni giorni e con preavviso di 24 ore, sulla direttiva Firenze-Bologna.
Agli inizi di marzo, mentre l' 8a Armata risaliva faticosamente la Romagna lungo la via Emilia e poco prima dell'offensiva di primavera, il generale Clark, che era subentrato al generale Alexander nel comando delle forze alleate in Italia, ne adottò lo stile: aveva notato che il grosso delle difese tedesche era concentrato a sud ed est del fiume Reno che, dirigendosi a nord verso Bologna e piegando verso la costa adriatica, formava una sacca dopo essere penetrato in profondità nella valle del Po. Sostanzialmente pianificò di attaccare con il II° Corpo d'Armata lungo la direttrice a est del fiume dai passi del Giogo e della Futa verso Imola ma facendo si che la spinta principale fosse portata a ovest del fiume Reno, e quindi di Bologna, da parte della 10a Divisione da Montagna che si trovava su una linea di partenza ottimale. Una volta fuori dalle montagne la strada verso il Po non avrebbe presentato particolari ostacoli. Una volta raggiunta la via Emilia, nella Pianura Padana, le divisioni della Va Armata avrebbero tagliato la ritirata alle divisioni tedesche che sarebbero rimaste intrappolate tra l'8a e Va Armata.
Con il senno di poi .... se anziché o solo un attacco frontale gli alleati fossero stati in grado - o avessero fermamente cercato - di effettuare uno sbarco più a nord, dietro alle linee di difesa tedesche, la battaglia della Linea Gotica avrebbe assunto tutt'altro sviluppo. Ma l'eccessiva prudenza aveva sempre caratterizzato l'avanzata degli alleati già dallo sbarco di Anzio il quale, se effettuato con più decisione o, ancor meglio, a nord di Roma, avrebbe intrappolato inevitabilmente le Divisioni tedesche e accorciato di molto la guerra in Italia.

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Crediti

        Link all'accreditamento dell'Associazione discendenti della 10a Divisione da Montagna